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LA PUBBLICITÀ, a cura della classe IM
dell'IPSSCTP "Maffeo Pantaleoni" di Frascati (Rm), a.s. 2005/06
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PRESENTAZIONE
- La classe
- Il lavoro

LA STORIA DELLA PUBBLICITÀ
- Gli inizi
- Gli anni del fascismo
- Gli anni '60

PICCOLE MONOGRAFIE
- Leonardo Cappiello
- Marcello Dudovich

TIPI E STEREOTIPI

LA LINGUA DELLA PUBBLICITÀ
- Fonologia, morfologia e sintassi
- Lessico

 

Ricerca a cura di Claudia Marcotulli


Gli inizi della pubblicità
Nell’antichità i messaggi dei commercianti venivano annunciati a voce dai cosiddetti “banditori”.
La prima pubblicità stampata risale al 1479; mentre il primo servizio pubblicitario al 1630 (idea di Renaudot, che fonda una gazzetta dove pubblica annunci pubblicitari a pagamento).
Nella seconda metà dell’Ottocento la pubblicità si trova sui quotidiani e sui manifesti. Nel 1925 viene pubblicato il primo trattato di tecnica pubblicitaria, dove, il suo autore, l’inglese Daniel Stach, fissa le regole della pubblicità: i messaggi e gli annunci dovevano essere visti, letti, creduti, ricordati e dovevano avere la capacità di convincere chi leggeva ad acquistare il prodotto pubblicizzato.

Lo scopo della pubblicità
La pubblicità vuole informare la gente dei prodotti in commercio.
Attraverso la pubblicità vengono messe in risalto le qualità e la convenienza del prodotto, e, se ce ne sono diverse, le varietà (di colore, di grandezza, ecc…) in cui è disponibile.

La pubblicità in Italia
La pubblicità in italia nacque alla fine dell’Ottocento ed era inizialmente costituita solo da testi scritti.
I primi esempi sono le pubblicità sui giornali. I giornali però erano letti solo dalla borghesia, poiché il resto della popolazione era analfabeta.
In seguito, la pubblicità poté essere non solo letta, ma anche vista, poiché si sviluppò la pubblicità murale (manifesti, cartelloni, ecc…) e acquistò sempre più importanza l'elemento visual.

La prima guerra mondiale
Nel periodo della prima guerra mondiale, i manifesti fanno propaganda soprattutto alla coesione militare, vengono usati per spingere gli uomini a diventare militari, poiché servivano molto soldati per la prima guerra mondiale e per la difesa del proprio stato (in guerra) e dei suoi abitanti.

Ultimo aggiornamento  3/05/06

 

ANALISI DI UNA PUBBLICITÀ
- Descrizione
- Andrea
- Chiara
- Christian
- Claudia
- Daniele
- Federica
- Giada
- Jessica
- Matteo
- Mirko
- Pamela
- Tullia

LABORATORIO
- Presentazione

I LAVORI SVOLTI
- Tullia e Andrea
-
Claudia e Pamela
- Chiara e Federica
- Giada e Jessica M.
- Mirko, Christian e Marco G.
- Matteo e Roberto


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