euδossia.it
torna all'homepage
LA PUBBLICITÀ, a cura della classe IM
dell'IPSSCTP "Maffeo Pantaleoni" di Frascati (Rm), a.s. 2005/06
euδossia.it
torna all'homepage

 

PRESENTAZIONE
- La classe
- Il lavoro

LA STORIA DELLA PUBBLICITÀ
- Gli inizi
- Gli anni del fascismo
- Gli anni '60

PICCOLE MONOGRAFIE
- Leonardo Cappiello
- Marcello Dudovich

TIPI E STEREOTIPI

LA LINGUA DELLA PUBBLICITÀ
- Fonologia, morfologia e sintassi
- Lessico

 

Ricerca a cura di Andrea Martinucci

LA PUBBLICITÀ NEGLI ANNI '60

Tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70, nel cambiato clima politico e sociale (i sindacati e il terrorismo), la pubblicità viene criticata dai critici di quell’epoca.
Veniva definita una forma di comunicazione per il capitalismo, una forma di convincimento per creare"schiavi sublimati".
In questo periodo di forte crisi per la pubblicità, vi sono alcuni tentativi, da parte degli addetti al settore, di rivolgersi ad ambiti diversi, meno legati al consumismo.
Così allora nasce una forma di pubblicità di informazione, la"pubblicità progresso".
Per fare tutto questo, la grafica ormai non è più una attività creativa.
Ora l’artista non si esprime attraverso un linguaggio proprio, ma deve dare una risposta al marketing, a situazioni strategiche per entrare nella psicologia del consumatore.
Il messaggio ora viene studiato approfonditamente, quasi scientificamente.
Il grafico deve produrre una comunicazione di massa.
È un ruolo importante e difficile.

La vita era migliorata, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Erano venute in Italia grandi multinazionali pubblicitari americane che per fare un buon lavoro avevano portato dal loro paese i loro grafici.
Loro aprirono molte agenzie in Italia.
Questo porta un linguaggio diverso, e non a caso questi anni sono chiamati della "spensieratezza linguistica": i copywriters si divertono a creare stili linguistici e retorici diversi.
Vengono create nuove parole le "parole macedonia" questa forma è indicativa dell’ottimismo degli anni del boom economico.
Soprattutto viene utilizzato l’uso del suffisso superlativo "issimo" usato con sostantivi.
Molto abituale è l’uso abituale del possessivo "tuo", questo serve per dare un’idea di confidenza e di affettività al consumatore.

Nel 1963 viene stilato il codice di lealtà, che poi diventerà codice di auto disciplina, dal '66 serve a giudicare le campagne e in alcuni casi a decretarne il ritiro.


Tra i grafici italiani ricordiamo: Alberto Carboni, Gilberto Filippeti, Armando Testa.

 
Gilberto Filippetti
Armando Testa


Alberto Carboni

Nasce l’arte director: fotografi, registi e illustratori che collaborarono a formare delle nuove campagne.
Prima il perno di queste era il bozzetto, ora la fotografia. Infatti nella comunicazione pubblicitaria, questa sostituisce ben presto l’illustrazione, perché la fotografia è più realistica e perciò più efficace.
Negli anni 60 si assiste all’affermarsi del ruolo della grafica nella comunicazione e nella pubblicità. Ormai questa è diventata uno dei principali strumenti della comunicazione.

Ultimo aggiornamento  3/05/06

 

ANALISI DI UNA PUBBLICITÀ
- Descrizione
- Andrea
- Chiara
- Christian
- Claudia
- Daniele
- Federica
- Giada
- Jessica
- Matteo
- Mirko
- Pamela
- Tullia

LABORATORIO
- Presentazione

I LAVORI SVOLTI
- Tullia e Andrea
-
Claudia e Pamela
- Chiara e Federica
- Giada e Jessica M.
- Mirko, Christian e Marco G.
- Matteo e Roberto


Google
Il tuo numero fortunato oggi è il