E-learning: una rivoluzione copernicana? |
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EUDOSSIA CHI SIAMO
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TORNA INDIETRO Abbiamo visto come l’e-learning si collochi al vertice opposto
della didattica tradizionale: il nome stesso del resto sottolinea questo
trovarsi “dall’altra parte”: learning, apprendimento. In realtà per la maggior parte dei formatori e dei docenti anche “tradizionali” questa rivoluzione copernicana è pane quotidiano: l’esperienza d’aula insegna e porta il bravo formatore ad interrogarsi sulle giuste strategie didattiche per favorire l’apprendimento, e la didattica classica è in realtà piena di aperture e sperimentazioni che molto hanno da insegnare, e hanno insegnato, ai teorici dell’e-learning. La caratteristica peculiare dell’e-learning è che questo
apprendimento, che si mette al centro dell’attenzione, avviene con
modalità asincrone (e quindi con un enorme margine di autogestione
da parte del partecipante), e a distanza. Tutto questo cosa comporta in pratica per il formatore? (La scelta del termine “formatore” rispetto a “docente” è mutuata dalla formazione manageriale, ma è nel nostro caso strategica per sottolineare l’esigenza dell’e-learning di avvalersi di una figura con competenze più ampie e sfumate rispetto al docente tradizionale - nella formazione manageriale assimilabile all’esperto d’area. Ottimi docenti si rivelano non altrettanto ottimi formatori, in un mutato contesto didattico) Per capire come evolve la figura del formatore nell’e-learning ci conviene fare un passo indietro, e volgere nuovamente la nostra attenzione alla didattica classica, che è sicuramente più presente nella nostra esperienza, se non altro come retaggio scolastico. Qual è
il ruolo del docente nella didattica tradizionale?
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cura di Paola Casella
Ultimo aggiornamento 5/01/06 |
DIDATTICA UN TUFFO NEL PASSATO |